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C’è cliente e cliente.
Ad alcuni non importa niente di evadere le tasse.
Si tratta di gente pratica, che riconosce quello che sta facendo e non intende cercare giustificazioni. I miei preferiti: si va subito al sodo e gli incontri sono meravigliosamente brevi.
Purtroppo solo pochi sono cosí schietti.
La maggior parte dei clienti sente il bisogno di giustificare moralmente il proprio atto immorale.
È gente egoista. Pensa che a me importi qualcosa del perché stanno rubando soldi allo Stato italiano.
Non me ne frega niente.
Davvero.
Basta che portate i soldi.
Purtroppo mi tocca ascoltare.
Ognuno affronta il dilemma a modo suo, ma, principalmente, potremmo parlare di due argomenti ricorrenti.
Il primo, classico e, come il colore nero, mai fuori moda: cosí fan tutti.
Il secondo argomento, ormai prevalente, ha fatto la sua comparsa negli anni Novanta e fa più o meno cosí: i politici sono tutti corrotti.
É, a pensarci bene, la giustificazione perfetta: non sono io il moralmente corrotto. Sono loro.
Le cifre, quelle sí, sono diverse: gli evasori portano via molti piu’ soldi.
Per questo ho a che fare esclusivamente con evasori e non con politici.
La conversazione tra me ed il cliente punta quasi sempre nel trovare qualcuno a cui dare la colpa del loro crimine. L’evasione fiscale come forma di difesa contro i mali percepiti.
Li lascio sempre sfogare per qualche minuto, ma non per troppo tempo. Alla fine dicono tutti le stesse cose e la faccenda diventa noiosa.
“Avete qualche domanda sulla documentazione?”
“No – mi dice lui – tutto bene. Abbiamo firmato e trasferito il denaro seguendo la procedura che ci ha suggerito.”
La mia segretaria gli aveva spedito la documentazione da firmare. Solite domande anagrafiche e qualcosina per definire il loro profilo di rischio. Roba generica, per non essere troppo vincolante. Tanto poi decido comunque io.
Importantissimi sono i paragrafi per pararmi il culo dove i clienti dichiarano che la provenienza del denaro è legale e dove vengono soddisfatte le domande e le richieste del regolatore dei mercati finanziari.
Questi accertamenti dovrebbero essere un ostacolo al riciclaggio di denaro. Boh: non credo abbiano mai ostacolato nessuno.
L’unico momento in cui diventano effettivi é quando la frittata é stata fatta. Quando il malandrino viene scoperto e gli si puo’ anche dire: “tu, che hai firmato queste dichiarazioni sul contratto, hai mentito qua, qua e qua.”
Tutto sommato, a quel punto al malandrino non importa piu’ molto. La merda in cui sta sprofondando ha già raggiunto il suo collo.
Che mi importa? Io sono a posto. Le dichiarazioni false sono le sue ed io ho un contratto che dimostra che io ho rispettato le regole.
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