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Per una decina d’anni, al principio della mia carriera ho lavorato per la XYZ di Luigi Ambrosetti.
Era una piccola fiduciaria.
Anche la mia fiduciaria, La Spizzi SA, è una piccola impresa.
Le fiduciarie tendono ad essere piccole imprese. Migliora il senso di discrezione. Quando la totalità dei tuoi clienti è composta da evasori fiscali, la discrezione è una qualità che non solo non si puo’ trascurare: non se ne puo’ fare a meno.
Alla Ambrosetti c’erano lui (Luigi Ambrosetti), il figlio deficiente, le due segretarie ed io.
Nei suoi molti anni di attività, Ambrosetti aveva raccolto più o meno l’equivalente di 2 miliardi di euro. Io mi sono fermato a poco meno di 1 miliardo. A chi non è del mestiere puo’ sembrare una cifra notevole: non lo è.
Nella mia compagnia siamo in tre: la segretaria minore, la segretaria vera ed io.
Le segretarie sono importanti. Chiamarle segretarie è un’abitudine riduttiva, che non dà veramente l’idea del loro peso nell’amministrazione della società. Le convenzioni vogliono che le si chiame segretarie o assistenti. Ci adattiamo.
Non bisognava mai sottovalutare una buona segretaria. Non bisogna mai fare a meno di una buona segretaria.
A seconda del ruolo che le si lascia, la segretaria puo’ essere così fondamentale da determinare i destini di una fiduciaria.
Ambrosetti aveva un talento infinito quando si trattava di confrontarsi con un cliente. Lo capiva, lo vezzeggiava, lo adulava. Quando il cliente era parecchio più giovane di lui, lo trattava come un figlio.
Non aveva lo stesso talento per i suoi dipendenti.
Ambrosetti non aveva mai trovato la quadra per le sue segretarie.
Non riusciva veramente a fare connessione. L’unico tipo di connessione che capiva era quello fisico.
Luigi, cornificatore di gran classe, si era trombato più di una segretaria e le assumeva anche, come diceva lui, in base al loro potenziale di trombalità.
Non c’è dubbio che, quello della scelta delle segretarie, fu il suo più grande errore e finì per pagarla cara.
No: non fu arrestato e la moglie non lo lasciò. Ne parleremo.
La Spizzi Sa si avvale della collaborazione di due segretarie: la minore e la maggiore. Per un breve periodo ne ho avute tre. La segretaria maggiore e due minori. Non funzionava. Troppe gelosie tra le due minori. Alla prima occasione valida ho chiuso l’esperimento e non l’ho riproposto mai più.
La segretaria minore (non di età, ma di importanza) è, di solito, una cosina che viene assunta quando ha sui 23, magari 25 anni, di preparazione media, spesso carina se non veramente bella.
Senza voler passare per porci – le mie segretarie sono sacre ed inviolabili – non bisogna sottovalutare la bellezza di una giovane donna, quando il suo è il primo volto che un cliente vede entrando nei nostri uffici.
È un fatto innegabile che la maggior parte dei miei clienti sono maschi in crisi di mezza età o anche un po’ più avanti con gli anni. Non piu’ nel fiore dei loro anni. Parecchi di loro, a caccia di una giovinezza ormai sfuggita, si sono comprati la moto, trovato un’amante più giovane di trent’anni e fatto altre cose di cui poi, probabilmente, si pentiranno. Innegabilmente, i loro corpi e le loro ossa hanno conosciuto tempi e situazioni migliori.
Senza insistere troppo, penso abbiate capito l’andazzo.
Una bella donna all’ingresso, aiuta.
Alla sua vista i clienti maschi, si sentono tutti ringalluzziti. Dovete vederli. Fan tenerezza. Soprattutto, per quelli che ce l’hanno ancora, se la moglie non è nei paraggi.
La vista della segretaria minore li mette di buon umore. Il sangue gli affluisce alle gote, la pancia viene fatta rientrare, l’andamento è più eretto. Improvvisamente si sentono almeno 10 anni più giovani e cento volte più sexy.
Anche la loro propensione al rischio aumenta. Finiscono sempre per investire qualcosina di più.
Loro sono felici, io ricevo le commissioni e la segretaria è al centro dell’attenzione.
Cosa non si fa per i clienti.
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