Le mie (poche) linee invalicabili

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Credo di aver reso chiara la mia idea che, per qualsiasi altra impresa, bisogna saper distinguere tra cliente e cliente.

Alcuni clienti sono accettabili altri bisogna evitarli.

Colonnelli congolesi a noi ne è capitano giusto uno – la gente di quelle parti preferisce Ginevra dove si parla francese – ma di tanto in tanto il burocrate o militare di una qualche dittatura o quasi dittatura ci raggiunge al nostro indirizzo.

La provenienza del denaro di questa persone non è mai veramente chiara. Meglio: non è mai pubblicamente chiara. Privatamente sappiamo tutti da dove arrivano.

In fondo, il nostro imprenditore (ed evasore) della Brianza ottiene i suoi soldi dalla sua fabbricchetta che si è messo in piedi da solo o che i suoi genitori gli hanno passato. Roba semplice, legale e rintracciabile. Certo: evade le tasse, ma il denaro non è frutto di qualcosa di sinistro o di per sè illegale.

Sfumature di grigio, direte voi? Ladro uno, ladro l’altro. Probabile, ma preferisco almeno eliminare la possibilità di una provenienza brutale. Diciamo che la mia coscienza si ferma al sopruso fisico.

Quando si ha a che fare con pubblici ufficiali che lavorano per un qualche regime autoritario, non sai mai dove ti trovi. Molta di questa gente acquisisce la proprietà di imprese in modi più che discutibile. Quindi anche se la loro ricchezza è apparentemente legale, la loro provenienza ne indebolisce le fondamenta.

Cinicamente, il benessere di questi militari e burocrati dipende dalla solidità del regime che li sta pagando.

Certo, dovesse il regime cadere, loro possono sempre scappare e rifugiarsi qui da noi vivendo di quello che hanno depositato presso le nostre banche.

In quei casi in cui il regime viene sostituito da un governo decente, è possibile che la nuova classe dirigente vada a caccia di tutti quei soldi rubati.

Di fronte a richieste esplicite e provate di uno stato sovrano, la magistratura svizzera agirebbe. Quei soldi verrebbero sequestrati e la fiduciaria che li ha accettati finirebbe nei guai. Anche guai grossi.

Troppo rischio.

Troppa brutta pubblicità, e nemmeno i giornali ticinesi, sempre pronti a difendere il nostro settore finanziario drogato di evasione fiscale, potrebbero dire molto.

© I Soldi Degli Altri

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