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Dove eravamo rimasti?
Ambrosetti mi disse: “Voglio che la ABC123 – la compagnia gestrice di fondi a cui pochi davano soldi – mi procuri qualcuno che sposi Natalia. Pagherò il marito diecimila euro. L’unica cosa che deve fare quest’uomo è presentarsi alla cerimonia. Mi prenderò cura del ristoraten e pagherò per il pranzo, l’abito bianco ed i festeggiamenti. Poi il marito potrà tornare a nascondersi nel buco da dove è apparso.”
“Sei pazzo – gli dissi – non accetteranno mai.”
“Hanno già accettato.”
Ricordo che rimasi senza parole. Non dissi niente per almeno trenta secondi.
“Cosa vogliono in cambio?”
“Un paio di milioni sul portafoglio di quello sfigato per almeno un paio d’anni. Si può fare.” Lo sfigato era uno dei soci della compagnia. Un uomo che perdeva soldi e capitali da anni.
“Alle solite condizioni?”
“Ovvio. Mi prendo l’uno e mezzo per cento all’anno. Quindi in due anni 60 mila euro. Mi ripago dei costi e ci guadagno qualcosa.”
“E se lui, il marito, se la vuole trombare?”
“È il marito. E Natalia è una gran bella figa. Buon per lui. A me basta che lei sia a disposizione.”
Ambrosetti sa come essere romantico.
Il commerciale del fondo senza speranza aveva un lontano cugino, un tizio superpalestrato e squattrinato, che avrebbe potuto fare la parte dello sposo.
La cosa fu fatta per bene. I due vennero fatti incontrare e vennero pure prese delle foto.
Il matrimonio venne celebrato in Italia, in una bella chiesa medioevale a Volterra, un bel sabato di luglio. Una quarantina d’invitati. Abito bianco e ristorante godereccio. Servizio fotografico di qualità. Ambrosetti voleva essere sicuro che tutto apparisse genuino, in modo da non avere discussioni con le autorità italiane.
La giornata gli era costata, tra compenso per il lontano cugino del commerciale e i festeggiamenti, intorno ai 35 mila euro. Era ancora in profitto.
Natalia ottenne il suo visto e, per quel che ne so, non rivide mai più il marito.
Luigi, tra un’amante e l’altra, vide ancora Natalia per un annetto. Forse qualcosina di meno. Poi i due andarono per la loro strada.
Al termine dei due anni Ambrosetti ritirò i due milioni. Anche per i suoi bassissimi standard, il fondo faceva così schifo che andava a violare la quarta condizione: quanto rende al cliente?
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