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Facciamo una cosa noiosa.
Facciamo qualche conto.
Ambrosetti ha usato 2 milioni di euro di soldi non suoi per garantirsi per qualche mese in più i servizi di una delle sue tante amanti.
Servizi straordinari, certamente, ma ne è valsa veramente la pena?
Come ne sono usciti i vari attori di questa commedia.
I 2 milioni girati da Ambrosetti al fondo di investimento non finiscono nelle mani di un gestore qualsiasi. Il gestore è, in realtà, un incompetente come pochi: 10 anni che insiste a fare la stessa cosa anche se questa cosa non ha mai fatto altro che perdere soldi.
Nei due anni previsti dal “contratto”, il fondo perde il 7 per cento con un mercato che, nello stesso periodo, sale del 25 per cento. Come ho detto: il gestore è un incompetente, quindi nessuna sorpresa.
Traduciamo tutto in soldi.
I clienti: danno i due milioni alla fiduciaria. Tasse evase sui due milioni: 853 mila euro.
Perdita del capitale (7 per cento di 2 milioni): -140 mila euro. Altri costi (banche, avvocati, imposte varie): 60 mila euro. Mettiamo tutto insieme:
Perdita 7%: – 140,000
Costi: – 60,000
Tasse Evase + 853,000
Bilancio: +653 mila euro. I clienti fanno un profitto.
Ambrosetti: spende 35 mila euro, ne guadagna 60 mila in commissioni dal fondo e continua a trombarsi l’amante. Senza dubbio, il vero vincitore.
L’incompetente: Si tiene 40 mila immeritatissimi euro generati in due anni dalle commissioni del fondo.
Son tutti felici.
In realtà noi fiduciari siamo dei santi.
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