Commissioni in entrata ed in uscita: qualche calcolo

Dovesse piacerti questo pezzo, per favore spargi la voce.

Facciamo qualche conto. Vediamo con dei numeri le conseguenze per un risparmiatore delle commissioni di ingresso e di uscita.

Primo caso: nessuna commissione.

Fabio investe 10 mila euro nel fondo ABC che non ha commissioni di ingresso od uscita. Dopo tre anni il fondo registra un profitto del 20 per cento.

Questo equivale a

10000 x 20 / 100 = 2000 euro

Fabio chiude la posizione e se ne va a casa con 12 mila euro.

Yippie!

Secondo caso: commessione d’ingresso.

Marta, quella sfigata, investe la stessa cifra (dieci mila) nel fondo DEF. C’é una commissione di ingresso del 2 per cento.

Commissione = 10000 x 2 / 100 = 200

L’investimento reale di Marta è quindi di 10 mila meno duecento uguale a 9800 euro. Esattamente come il fondo ABC di Fabio, anche DEF genera un profitto del 20%.

9800 x 20 / 100 = 1960 euro

Marta, quella sfigata, chiude il suo investimento e se ne va a casa con 9800 più 1960 euro uguale a 11760 euro. Duecentoquaranta euro in meno di Fabio.

Come mai 240 e non 200 euro in meno? Il profitto in percentuale è lo stesso, la commissione pagata era di 200 euro. Da dove arrivano quegli extra 40 euro di differenza. In un certo senso, la commissione d’entrata ha generato degli interessi passivi che Marta pagherà quando disinvestirà. In numeri

200 x 20 / 100 = 40 euro

La commissione d’ingresso si riflette anche sui profitti.

Terzo caso: la commissione in uscita

Luigi, che sa che Marta è una sfigata, mette i suoi 10 mila in un fondo con un costo di uscita del 2 per cento. Quello che Luigi non sa, è che pure lui è sfigato. Solito profitto del 20 per cento.

10000 x 20 / 100 = 2000

“Ah, Ah”, ride soddisfatto Luigi. Adesso me ne esco.

“Un momento – dice il gestore del fondo – c’è la faccenda della commissione d’uscita.” Questa, ovviamente, non viene calcolata sull’investimento iniziale di 10000 euro, ma sul valore delle azioni possedute da Luigi al momento dell’uscita, cioè 12 mila euro.

Quindi

12000 x 2 / 100 = 240 euro

Esattamente come per le commissioni in entrata?

Non esattamente. Nel caso di commissione in entrata, il gestore del fondo riceve 200 euro. I 40 euro di profitto perso è un costo subito solo dall’investitore: un mancato profitto.

Nel secondo caso, la commissione in uscita, il gestore del fondo riceve 240 euro con gli extra 40 euro che agiscono come commissione sui profitti.

Luigi è più sfigato di Marta. Luigi è cornuto e mazziato.

Luigi paga due volte la commissione sui profitti: quella prevista dal prospetto e quella implicita nella commissione di uscita.

A tutti gli effetti è una doppia tassazione.

Drammatico, qualcuno di voi penserà.

Il paradiso per un fiduciario, rispondo io.

© I Soldi Degli Altri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: