Dovesse piacerti questo pezzo, per favore spargi la voce.
Quello di Vecchia Gloria è una delle tante versioni della crisi di mezza età.
Le crisi di mezza età sono fatte così. Si arriva ad un punto durante il quale ci si comincia a rendere conto che il vigore dei trent’anni (dimenticatevi quello di quando eravate ventenni) è andato completamente.
Bisogna stare attenti a quello che si mangia.
Il dottore comincia a suggerirti di fare visite periodiche per controllare la possibile crescita di tumori, i figli sono cresciuti o sono lì lì per essere cresciuti.
La crisi di mezz’età è uno di quei momenti durante il quale uno si guarda indietro e si chiede: per cosa ho lavorato? Ho ottenuto qualcosa? Ha senso tutto questo?
Ci sono diverse risposte a questa situazione. La maggior parte delle persone se ne fa una ragione, accetta la nuova situazione e va avanti con la sua vita.
C’è poi chi divorzia e si trova un’amante vent’anni piu’ giovane. Li avete mai notati? Tendono ad essere attivi nei fine settimana. Di solito sono su una moto con il motore troppo potente ed una giovane donna, culo in fuori, seduta sul sedile posteriore.
La Vecchia Gloria non divorzia. Non è quello il suo problema. Non riesce però a capacitarsi del mondo che lo circonda. Perché nessuno gli dà tutta quell’attenzione che gli veniva concessa un tempo?
Il suo sguardo è fisso sul passato.
L’ansia cresce. Si fa pesante. La Vecchia Gloria affronta il problema andando in terapia. Mi chiedo sempre quanta parte del reddito di uno psicologo derivi dalle preoccupazione di un uomo che sta vivendo la sua crisi.
Dopo aver assunto un qualche medicinale, la Vecchia Gloria trae le sue conclusioni: è ora di cambiare compagnia.
È una decisione che mette tutti d’accordo, inclusi i vecchi soci che, fino a quel momento, non erano riusciti a trovare un modo gentile per liberarsi di quel peso morto.
Ma dove andare? Chi é del mestiere e lo conosce bene non lo prenderebbe come socio. Sanno che è uno forza spenta, non ne hanno bisogno e non vogliono assumersene il costo.
Meglio guardare oltre Milano.
Magari Lugano.
© I Soldi Degli Altri