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Un fatto straordinariamente poco conosciuto – visto l’incredibile ammontare di soldi coinvolti – è che, oramai, la maggior parte delle transazioni sui mercati finanziari non sono contrattate da persone, ma da calcolatori.
La fetta più grande degli scambi sul mercato è in mano a sistemi automatizzati che seguono fedelmente le regole imposte da un programma.
Un preponderante sottoinsieme di questo universo è rappresentato dai fondi passivi. Da soli rappresentano più della metà dei volumi scambiati nelle borse di tutto il mondo.
Che cosa sono? Perchè passivi?
Si tratta di fondi che non vi vendono strategie mirabolanti o promesse di rendimenti sempre gagliardi. I fondi passivi si limitano a seguire un certo punto di riferimento: un indice. Diciamo che volete investire sull’intera borsa di Milano e non su qualche titolo specifico. Troverete sicuramente un fondo che costruirà un portafoglio di titoli tale da riprodurre esattamente e continuamente l’andamento dell’indice della borsa di Milano.
Le commissioni dei fondi passivi tendono ad essere VERAMENTE basse.
Investire in un fondo passivo è, senza dubbio, il modo migliore di investire i vostri soldi. Le commissioni basse e non dovete dipendere dalle personalità spesso bizzarre, occasionalmente da vero megalomane, dei gestori.
Come potete immaginare, la Spizzi ed i fondi passivi non vanno molto d’accordo.
Nulla di personale, ma il problema con computers e fondi passivi e robe simili è che non è possibile negoziare propriamente quando si tratta di distribuire delle commissioni.
Quindi, per quel che vi riguarda, tutti i vostri soldi – al netto delle mie commissioni – sono affidati a delle persone.
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