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Ogni giorno, migliaia, no, decine di migliaia di italiani passano la frontiera tra Italia e Svizzera e vengono a lavorare in Ticino. Quello del lavoro transfrontaliero è un fenomeno molto importante in tutte le zone di confine Svizzere. Decine di migliaia di francesi passano il confine vicino a casa loro, così come decine di migliaia di tedeschi.
La ragione è molto semplice: nella repubblica elvetiva i salari sono più alti e le tasse sono più basse. Il netto che un impiegato si porta a casa a fine mese ne beneficia considerevolmente. A parità di lavoro, per quel che riguarda il salario, lavorare in Svizzera e vivere in un altro paese conviente.
Nella maggior parte della Svizzera questi lavoratori, conosciuti come frontalieri, sono benvenuti. Il loro apporto all’economia è innegabile e, sicuramente, accrescono, pagando le tasse, il benessere di tutti.
In Ticino le cose sono un po’ diverse.
Politicamente parlando, il frontiere è un soggetto ideale.
Non vota.
Nell’ultimo decennio i frontalieri sono diventati il soggetto d’attaccare preferito di alcuni dei nostri partiti più populisti. Non si tratta di piccoli partiti: hanno la maggioranza relativa dei voti. Ciò che viene detto da questi partiti é quindi importante ed ha conseguenze pratiche.
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